come nascono i miei angeli

L’origine della mia tecnica

Qualche anno fa insieme al mio compagno e ad un gruppo di amici, matti come noi, abbiamo creato gli addobbi di Natale per decorare le strade del paese dove abitavamo da sempre, e fino a tre anni fa.

Come sempre siamo partiti con zero finanziamenti e tanta voglia di fare, e ci siamo ingegnati. Abbiamo tagliato a mano dei pannelli di legno da cantiere per dare vita a quaranta angeli, uno per ogni lampione della strada del centro e alcune sagome a grandezza reale per allestire un Presepe itinerante per il paese, realizzando alcune scene, dall’Annunciazione, alla fuga in Egitto, alla Natività.

Questo slideshow richiede JavaScript.

In questa occasione ho sperimentato per la prima volta il pastello ad olio. A dire la verità a cinque anni li rubavo a mio fratello, ma poi lui li ha nascosti davvero bene, e non li ho più utilizzati proprio fino al Natale del 2009. Cercavo una tecnica veloce, perché il tempo è sempre tiranno quando si lavora per un allestimento, le idee arrivano quando meno te lo aspetti, e per realizzarle bisogna correre, e tanto! Ho cercato nei miei cassetti e bauli una vecchia scatola di contè a Paris, e sono saltati fuori i pastelli ad olio di mio fratello, quasi un pezzo di antiquariato, visto che venivano usati negli anni settanta. Il risultato mi è piaciuto, ed è iniziata la ricerca.

Ora, anche se la ricerca non si ferma mai, posso affermare che questa è la mia tecnica.

È cambiato il supporto, dal legno sono passata al carton bois (carton legno se proprio vogliamo italianizzarlo), ma il metodo da allora è rimasto lo stesso, passate veloci di pastello, di una sola o più tinte, e lametta da barba per mischiare i colori o graffiare e far emergere il colore sottostante, o per definire particolari e dettagli. La lametta è quell’arnese  miracoloso che una volta si utilizzava per correggere gli errori dei disegni a china su carta da lucido, soprattutto le macchie e le sbavature. Quando studiavo ne ho consumate tantissime, poi sono arrivati AutoCad e Archicad e Vector e tanti altri programmi per disegnare, e le lamette sono rimaste nel cassetto in attesa di una nuova destinazione d’uso. Sarò romantica e nostalgica, per me il fascino di un disegno a china fatto da una buona mano, che sia un bozzetto, una prospettiva a volo d’uccello o una semplice planimetria non ha paragone con i disegni digitali, nemmeno con il migliore dei renderig.

Il materiale

Il carton bois, in Italia detto anche cartone vegetale o carton legno, è un supporto che ha vario spessore, generalmente dal mezzo millimetro in su, realizzato al 100% in pasta di legno di pura betulla trattata con Carbonato di calcio (CaCO3) per assicurare un Ph neutro al prodotto finito.

Ha grana finissima e regolare, è di colore bianco paglierino, non si deforma ed è un ottimo supporto per ogni tipo di lavorazione artistica o tecnica, è il materiale ideale per la creazione di modelli architettonici.

Il carton bois è molto più leggero del tipico cartone grigio per via della densità inferiore, e di conseguenza più versatile e adatto soprattutto ad ogni tipo di addobbo e decorazione.

Non contiene colle e solventi, è innocuo, biodegradabile e riciclabile.

L’ho scoperto nel mio percorso accademico, quando frequentavo la facoltà di Architettura e l’ho utilizzato per la realizzazione di vari modelli. A distanza di anni mi è tornato casualmente tra le mani un avanzo rimasto abbandonato in una cartella porta disegni, ho cominciato a sperimentarlo sia come supporto pittorico che per la realizzazione di artigianato artistico e giorno dopo giorno me ne sono letteralmente innamorata, trovandolo un materiale straordinariamente eclettico e capace di restituire ottimi risultati.

Il processo creativo

Tutti i prototipi dei miei angeli nascono interamente dalle mie mani, la sagoma viene tagliata con un taglierino e poi rifinita con carta abrasiva a grana finissima per legno. Quando nasce una serie invece mi avvalgo del servizio di taglio laser, che garantisce un ottimo risultato rispettando il disegno originale. Ogni sagoma nasce dalla mia quotidianità, dai rapporti con le persone che fanno parte della mia vita, dalle mie mani.

Da qui in poi, ogni passaggio che porta ad avere un angelo finito è esclusivamente manuale.

Sul carton bois viene prima data una base di colore acrilico, una base che ho perfezionato dopo diversi sperimentazioni, realizzata con colori acrilici professionali e iridescenti, che sembrano essere composti da cristalli microscopici. Il colore è dato da tre tinte diverse, mescolate in varie percentuali, se dovessi definirlo lo chiamerei naturale, ricorda il legno, la sabbia, la paglia, il lino. Leggermente più scuro di un paglierino, più simile a una pergamena, prende diverse tonalità, più o nmeno scure, a seconda della presa col supporto e chiaramente della luce. Grazie appunto alla natura iridescente dei colori base, reagisce alla luce creando mille sfumature, fino a rifletterla completamente, come neve ghiacciata al sole.

Una volta perfettamente asciugata la base si passa alla stesura del pastello ad olio e della grafite, passate veloci, leggere e ripetute, di uno o più toni diversi, poi mescolati o alleggeriti dalla lametta, poi di nuovo pastello, poi di nuovo lametta, più e più volte, fino ad ottenere l’effetto desiderato.

Rimessi nel cassetto dei ricordi i pastelli ad olio di quando ero bambina, oggi uso solo i Sennelier, colori per me straordinari, che non sono di certo nati per caso.

Nel 1949, il pittore Henri Goetz chiede a Henri Sennelier di sviluppare un nuovo materiale per il suo amico Pablo Picasso che cerca un pastello colorato a cera. Il frutto di questa collaborazione sarà il pastello ad olio Sennelier.

Il pastello ad olio Sennelier utilizza gli stessi componenti dei colori a olio: pigmenti di alta qualità, un legante sintetico e una cera minerale estremamente pura. I pigmenti sono prima macinati con un medium legante inerte, che non secca e non si ossida, e successivamente mescolati con la cera. La straordinaria concentrazione di pigmenti conferisce loro un’elevata colorazione, un elevato potere coprente, un’eccezionale brillantezza.

Una volta ottenuto l’effetto ricercato si conclude con la stesura della vernice finale, fissativa e protettiva, che permette di poter maneggiare tranquillamente gli angeli e all’occorrenza di pulirli con un panno morbidissimo e se necessario leggermente umido.

Ora i miei angeli sono pronti per essere anche vostri.

Questo slideshow richiede JavaScript.

Lascia un commento